Fatica – dipendenti

Chi segue le Mato avventure fin dall’inizio ed il nostro canale youtube  sa che la gita, che generalmente si tiene il lunedì, è sacra per me, Tommi e Talos. Oltre al corpo che sente il bisogno di sfogarsi, la mente vuole esplorare e liberare la sua natura ancestrale. La purezza dell’andare, così come si è, senza far caso nemmeno a come si è vestiti, solo in compagnia di sé stessi e delle proprie gambe. La montagna porta sempre grandi riflessioni e ti presenta sempre una via, difficile chiaramente ed in salita, poiché le vie semplici, come abbiamo già detto più volte, non fanno proprio per noi. 

Meno ma meglio, senza lasciarsi sopraffare dal tempo e cercando sempre di più il legame tra il nostro lavoro e la nostra idea di vita sostenibile. La ricerca dell’indipendenza che ci ha uniti tredici anni fa e i molti no detti per salvaguardare la nostra libertà morale, saranno ciò che continueremo a perseguire, poiché la montagna ci ricorda chi siamo ogni volta. Sempre di più vorremo essere liberi da un sistema che rende l’uomo schiavo e incapace, insicuro e povero. Badate bene, non povero in termini di ricchezza quanto povero di facoltà, di potere decisionale, di espressione. E sempre di più vorremo imparare e metterci alla prova, che è un punto fisso della mia ricerca interiore e della mia voglia di conoscenza. Ogni volta, abbiamo cercato di realizzare ciò che nella nostra mente è rimasto il tempo necessario per essere preso in considerazione. Abbiamo fatto gli artigiani, dopo aver studiato tutt’altro, poi abbiamo ragionato come imprenditori per ingrandire il nostro piccolo laboratorio, spostandoci in un posto nuovo e più vicino ai nostri interessi naturalistici, mettendoci l’anima per spiegare ai nuovi clienti ciò che avevamo già spiegato in anni a quelli storici. Ora, la camminata dell’altro giorno mi ricorda ancora una volta che il senso della vita è viverla al 100%, senza rinunciare ai propri ideali e alla propria volontà per paura che non vengano compresi o per timore di non riuscire a realizzarli. Vivere senza pentirsi e sapendo che se l’ultimo pensiero fosse “farei di nuovo quello che ho fatto fino a ieri” la risposta sarebbe SI. 

Resilienza

L’autoironia è sempre un buon punto di partenza per affrontare le sfighe, no?! 

Il piccolo brand non ha aiuti, né quando inizia, né durante, né con un’epidemia mondiale.

Il piccolo brand, dall’inizio della sua storia vive del pane che porta a casa ogni giorno. Vive dei successi e degli insuccessi quotidiani che lo fanno crescere SENZA scorciatoie. Il piccolo brand artigianale può contare solo sulla propria testa e sulle proprie mani. Crea, si pubblicizza, lavora sodo, a volte fa cose che non avrebbe mai pensato di riuscire a fare e a tratti si trasforma in scrittore, artista e fotografo. Tutto è nel momento in cui ha bisogno, poiché non ci sono sempre soldi per tutti e dal momento di difficoltà l’istinto di sopravvivenza emerge e diventa l’unico obbiettivo negli occhi di un cavallo che corre libero tracciando la sua via. Consapevole di questo, il tutto assume una sfumatura comica che lo porta ad affrontare un po’ qualsiasi cosa con l’ingenuità di un bambino che compie i primi passi.

L’unica arma in potere di un piccolo brand contro il mondo povero di valori di cui l’economia si basa è dimostrarvi che la ricerca, i materiali di qualità e la buona manifattura sono le tre virtù che rappresentano ancora la genuinità su cui si basa il lavoro delle persone e che fa nascere un prodotto fatto con passione.

Il segreto per sviluppare la creatività

Quando cammini in un bosco, in un campo di fiori o sulla vetta di una montagna e anche quando sei in bici o qualsiasi sia l’attività che stai facendo, a patto che sia a stretto contatto con la natura, è facile che una risposta che cercavi da tempo o che magari facevi fatica a focalizzare ti si presenti col sorriso di fronte a te.

Qualche giorno fa, durante una delle nostre avventure in montagna, vi raccontavo il nostro pensiero riguardo a quanto ci si può arricchire passando più tempo immersi nella natura e provando per davvero ad ascoltare i nostri pensieri, i nostri veri desideri e non quelli che altri ci fanno credere di necessitare.
In realtà i nostri bisogni sono pochi se ci pensate.. E la natura ha la capacità di farti arrivare prima o poi a questa conclusione e a darti la visione di chi sei davvero a 360°.
Quanto ci si sente impotenti e vulnerabili di fronte a tale immensa consapevolezza? E quanto ci si sente piccoli e insignificanti di fronte ad un albero alto 50 mt o sulla cima di uno strapiombo? Quanto può essere breve la vita se la natura lo decide? 
Ma anziché rinunciare, il consiglio è di continuare poiché il disagio iniziale della nostra solitudine lascia via via spazio ad un senso di responsabilità una volta che l’unico rumore che si sente oltre agli uccelli e agli animali è quello che produce la nostra mente. Se si prende atto del proprio pensiero e si riesce, in un secondo momento ad accettare, il processo di trasformazione si avvierà automaticamente liberandoci delle catene cui l’uomo pigro è condannato.

Nel mio penultimo cammino ho avuto la visione della nostra vetrina autunnale poiché la creatività sta proprio qui, nella testolina, e siamo inoltre arrivati a diverse conclusioni riguardanti anche il nostro lavoro.

Sono quelli come noi che devono dire NO e sono quelli come noi che devono lottare per la propria libertà intellettuale e lavorativa anche a costo di far più fatica e anche rischiando di aver poco. Il consiglio di una matta è: meglio poco ma libera che tanto ma schiava. 

Trova la tua sostenibilità

In un mondo così pieno di articoli c’è chi ancora fa scelte sostenibili e sceglie di attendere per ricevere la propria borsa perché trova che l’attesa sia essa stessa un piacere legato a ciò che ha acquistato.. in questo mondo c’è ancora chi si pone domande sul come e con cosa viene realizzato un prodotto. C’è chi ha piacere a far lavorare delle persone che possono in cambio donargli un’esperienza in più rispetto ad un semplice acquisto fatto per noia. C’è chi si affeziona a noi e al nostro modo di vivere perché è semplice. C’è chi ama il non-progresso perché sa che il progresso più sano è quello mentale e non quello economico.

Per questo quando finiamo un lavoro, siamo fieri di impacchettarlo e spedirvelo. Ci piacerebbe vedere le vostre reazioni quando aprite i pacchetti così desiderati. I vostri acquisti “pensati”, quelli che valgono qualcosa. Vogliamo dirvi che nella scatola che aprite non c’è solo una borsa, c’è il lavoro delle nostre mani, la fatica e la gioia, ci sono momenti di tensione e ci sono risate, ma ci sono anche lacrime, così come c’è spensieratezza ma anche obbiettivi e scadenze da ricordare, c’è pazienza e determinazione, coraggio e umiltà, c’è libertà e c’è espressione, altrettanto c’è devozione, il nostro spirito e il vostro in unione, infine c’è il Mato che è presente in voi.. altrimenti non acquistereste da noi.

Grazie a voi che credete in noi

Fin dal principio ho visto El Mato come una fuga da una realtà che ci stava un po’ stretta. L’ho visto come uno sfogo e un modo per liberare noi stessi da ciò che altri si aspettavano facessimo. Ho combattuto per confermare le nostre idee. Ho sentito crescere la passione ogni giorno creando questo lavoro. Ho sofferto e pianto con tommi quando tutto sembrava troppo difficile per due ragazzini. Ho gioito per piccoli traguardi che mi sembravano immensi. Mi sono adattata a cambiamenti durante questo percorso. Cambiamenti che ci vogliono sempre presenti e pronti a metterci alla prova imparando cose nuove ed esplorando noi stessi fino in fondo. Ho trovato l’energia quando non pensavo di averne più. Ho ritrovato passioni che non curavo più. Tanto c’è ancora da fare e da migliorare e questo mi rallegra. Guardo i lavori che ci fate fare con soddisfazione perché capisco che vi fidate delle nostre mani, che condividete i nostri pensieri e che soffrite con noi nei momenti di difficoltà e gioite con noi quando abbiamo dei risultati. Senza di voi non sarebbe lo stesso perché è soprattutto grazie a voi che ambiamo a fare meglio ogni giorno. Siete il nostro consiglio e il nostro più grande confronto.

Ogni giorno da El Mato qualcosa parte e qualcos’altro viene prodotto. Niente rimane immutato, fratelli e sorelle si salutano, c’è chi trova una casa e chi trova una spalla su cui appoggiarsi. Alcuni, creati insieme, saranno per sempre legati, anche se in luoghi diversi e con persone diverse, perché la mano che li ha fatti è la stessa e si ricorderà di loro.

Provare sempre

Da bambina dicevo che mi sarebbe piaciuto fare un sacco di cose.. Nei miei sogni c’erano animali, disegni, creazioni, colori, prati verdi e montagne. C’erano le emozioni dei protagonisti dei cartoni animati e c’erano creature che prendevano vita nella mia immaginazione e di notte mi trasformavo nei miei animali preferiti e correvo correvo correvo. Immedesimarsi in qualunque professione e provarle in gioco tutte, rompendo tutte le tazzine della mamma fingendo di essere una barista. Gliele lanciavo da una parte all’altra del piano cucina perché dovevo servire tanti caffè e quindi dovevo essere veloce, ma qualcuna finiva per terra e allora si incazzava di brutto e metteva fine al gioco. Poi mi trasformavo in venditrice allora le prendevo tutti i soldi dal portafoglio perché con quelli veri faceva molto più figo. La cabina elettorale era un must e mi mettevo in una tenda a ricevere i votanti con le scatole per i voti. Poi disegnavo i cavalli. I cavalli erano praticamente il mio tema preferito e li sapevo fare bene già da piccola perché mia mamma mi faceva copiare da alcuni suoi meravigliosi libri da disegno. Allora c’erano cavalli dappertutto. Cavalli che correvano, cavalli che mangiavano, cavalli che camminavano.

L’estate su in montagna e il bagno al lago. Le tabelline che non mi rimanevano in mente perché non mi interessavano. Anche ora preferisco il lago al mare tra l’altro. Poi andavo in campagna dalla mia amica e non volevo più tornare a casa perché la era più bello.. più grande.. più selvatico. Era più. Punto. 

Forse non ho mai smesso di giocare..Da adulti giocare = sperimentare.. alla fine se ci pensiamo bene non c’è grande differenza.

Il Tommi si diverte a inventare cose insieme a me e nei momenti difficili mi dice sempre che possiamo fare tutto se vogliamo. È la cosa che amo di più..di lui..della vita.. pensare di poter provare. 

Due scappati di casa

Fare le vostre borse ci dà sempre grande soddisfazione e ci fa piacere vedere che ogni idea simpatica e originale venga sempre accolta al meglio. È un po’ una vittoria per noi (e credo un po’per tutti quelli come noi, artigiani ecc.) perché chi l’avrebbe mai detto?!? Nel 2014 quando abbiamo aperto questa attività sembravamo due scappati di casa.. che poi un po’ lo eravamo per davvero.. perché dopo le università i nostri genitori avrebbero preferito vederci ovunque tranne che dietro quel banchetto del mercato. 

E invece siamo qui dopo 9 anni di attività. In realtà qualcuno in più perché abbiamo iniziato nel 2012 facendo gli hobbisti clandestini in garage.

Chissà cosa avrà pensato che facevamo la gente quando ci vedeva chiusi li dentro.. Tommi non ci stava nemmeno con la testa tanto era basso quel posto.

Negli anni la nostra qualità di vita è aumentata e grazie a questo lavoro ci siamo tolti tante soddisfazioni e siamo riusciti a venire a vivere qui, in questo posto che amiamo tantissimo e in cui ci siamo sentiti di rischiare e investire tutto quello che avevamo.. non so, questo posto ci ispira dal primo giorno in cui siamo arrivati, quando soli e senza pretese ci abbiamo messo anche un po’ di tempo a ricordare le vie e a non sbagliare la strada di casa.

Sono anni molto intensi, di sacrificio e di grande impegno di energie ma tutto sommato felici. Ci siamo sentiti liberi fin dal primo giorno di questo lavoro.. nonostante le responsabilità, nonostante i doveri, nonostante le scadenze. 

C’è chi dice che si è matti a mettere su un’attività da zero..io dico che è matto chi non crede in sé stesso. Chi non si mette alla prova e chi preferisce rimanere nel suo cerchio di comodità.

Le persone prima o poi ti premiano e capiscono l’impegno. Ci sono voluti anni e ce ne vorranno ancora perché non si ha mai finito di migliorarsi e le difficoltà sono sempre tantissime, ma chi ti premia arriva e anche se ti metterà alla prova, ti permetterà di osare, inventare e creare sempre di più.

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